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100 anni di Gianni Rodari

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100 anni fa, il 23 ottobre del 1920 nasceva a Omegna Gianni Rodari, un bambino solitario e silenzioso. Dopo avere studiato presso il seminario di san Pietro Martire di Seveso, in provincia di Milano, si iscrive alle magistrali e nel 1937, a soli diciassette anni, ottiene il diploma. E' un periodo intenso, frenetico, segnato da grandi cambiamenti. Rodari scopre la musica e la lettura, gettandosi a perdifiato nelle opere di Nietzsche, Marx e Schopenauer. Nel 1941, un anno dopo l'entrata in guerra dell'Italia fascista, cui non prende parte per motivi di salute, vince il concorso per maestro e comincia a insegnare in provincia di Varese. Nonostante le tragedie che accompagnano quei giorni. Rodari sviluppa un rapporto dialogico e vitale con i bambini. In seguito alle Resistenza, cui aderisce in modo convinto, si avvicina alla politica, iscrivendosi al partito comunista, e diventa giornalista. La passione per il mondo dell'infanzia, però, è troppo forte. Accanto agli articoli per i giornali (L'Ordine Nuovo, L'Unità e Paese Sera), scrive storie e filastrocche per bambini. E lo fa in modo nuovo, innovativo. Rodari, che nel 1970 vince il premio Andersen, il più importante riconoscimento internazionale per la letteratura del'infanzia, non usa frasi sdolcinate o metafore mielose, ma parla in modo franco e chiaro, ironico e colorato: “Io ci metto la storia”, è il patto con il piccolo lettore, “tu mettici il resto, la morale, il significato o chiamalo come vuoi”. Fa un po' come Bruno Munari, l’inventore delle “macchine inutili”, ha il suo stesso atteggiamento, lo stesso amore e lo stesso rispetto per l’infanzia. La stessa fiducia nei più piccoli, nella loro capacità di apprendere e meravigliarsi. Di chiedere “perché”. Di essere terribilmente seri e meravigliosamente leggeri. Di guardare al di là di quello che i grandi sono soliti o si accontentano di vedere. In una parola, di fantasticare

Le opere di Rodari sono senza tempo e sembrano scritte oggi: da decenni raccontano ogni giorno una realtà sempre attuale, descrivono sentimenti autentici e nella loro semplicità ci stupiscono.
Tra le sue opere più significative: Le avventure di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, C’era due volte il barone Lamberto e La grammatica della fantasia, punto di riferimento per chi si occupa di educazione alla lettura e letteratura per l'infanzia.