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Editore:
Einaudi
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Collana:Supercoralli
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Pubblicazione:15/04/2014
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Pagine:485
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Formato:Libro rilegato
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ISBN:
9788806215347
Disponibile a partire da 5 giorno/i
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Figlio di una prostituta, Roderick cresce tra furfanti e ubriaconi all'Oca Rossa, fumosa locanda con annesso bordello. Quando la madre muore, il proprietario pensa bene di cacciarlo: quello che entrambi ignorano è che nel destino di Roderick è nascosta un'immensa fortuna, e quel medaglione che porta al collo ne è la prova. Il ragazzino si ritrova alle calcagna una folla di balordi, mentecatti, loschi uomini di legge e amministratori, assassini, suore non proprio convenzionali - ognuno deciso a impadronirsi in un modo o nell'altro di una parte del bottino. E così Roderick fugge, per terra e per mare, in un crescendo di imprevisti, omicidi, equivoci e false piste. "Roderick Duddle" è insieme summa e reinvenzione del percorso letterario di Michele Mari: guardando a Dickens e Stevenson, mai cosi amati, disegna una parabola sulla cupidigia e sulla stupidità dell'uomo, ma anche sulla sua capacità di stupirsi di fronte al meraviglioso.
La storia è complicata. Anzi, no. Forse è soltanto impregnata (di volti, emozioni e colpi di scena). Di sicuro è originale. Non perché sperimenta suoni e parole tipo Palazzeschi, ma perché rompe con la piattezza della narrativa contemporanea e ci ricaccia indietro di secoli, ai grandi romanzi di avventura, quelli di Verne, Salgari e Conrad per dire. Senza, però, lasciarsi imbrigliare dalle regole del genere. Roderick Duddle è troppo vivo e vivace per risultare posticcio o ingessato. E Michele Mari, probabilmente, lo ha scritto con troppo piacere perché possa stufare. Al contrario: è il classico libro che più si avvicina la fine più vorresti che durasse. E che la mappa con cui si apre non conducesse ad alcun finale.
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