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08/07/2018

Santi Aquila e Priscilla

Marito e moglie santi, e venerati insieme. Li ha “canonizzati” già la Chiesa primitiva, con le parole degli Atti degli Apostoli e di San Paolo. L’uomo, Aquila, è un ebreo oriundo dell’Asia Minore, e con la moglie Prisca (o Priscilla) ha un’azienda a Roma che fabbrica tende (o che lavora il cuoio, secondo un’altra versione). Per un editto di Claudio, imperatore dal 41 al 54, vengono espulsi da Roma con gli altri ebrei, per i loro “continui tumulti”. Così dice lo storico pagano Svetonio, al quale non è chiaro che i “tumulti” segnano la divisione tra gli ebrei che vedono in Gesù il Messia, come Aquila e Priscilla, e quelli che lo respingono. Espulsi da Roma, eccoli a Corinto, in Grecia, dove creano un’altra fabbrica. Qui li incontra l’Apostolo. “Paolo si recò da loro” dicono gli Atti “e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro casa e lavorava”. Intanto annuncia il Vangelo, prima agli ebrei di Corinto, poi anche ai pagani. E quando decide di andare a Gerusalemme, Aquila e Priscilla viaggiano con lui fino a Efeso, capitale della provincia romana d’Asia, dove impiantano un’altra azienda. Presto sono padroni di una casa, capace di ospitare la comunità cristiana del luogo.

Oggi s’inneggia alla “varietà d’interessi”. Ma sono realizzatissimi questi due, marito e moglie, nei quali convivono l’intraprendenza di “operatori economici” e lo slancio missionario. Aquila e Priscilla, come sorvegliano il lavoro e i conti, così sono attenti e aggiornati culturalmente, pronti a raddrizzare le idee a qualche predicatore, come quell’Apollo che a Efeso “essi presero con sé e gli spiegarono con maggior chiarezza le cose di Dio”. A nessuno dei due fa poi difetto il coraggio, come attesta Paolo nella Lettera ai romani: “Per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa; ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili”. Non ci sono date sicure sulla loro nascita e morte. A Roma, appena venuta la pace costantiniana, si innalzò a santa Priscilla una chiesa, dedicata più tardi a entrambi. Oggi è chiaro a tutti che l’evangelizzazione è affare di ciascun cristiano, non dei soli preti. Il fondatore dei Piccoli Fratelli, Charles de Foucauld, ha voluto stimolare i laici del XX secolo ricordando quei due del I secolo: “Bisogna fare anche oggi come quei due di allora, bisogna imparare da Aquila e Priscilla”.