Secondo la leggenda, santa Giustina (che significa “giusta, onesta, proba”) fu battezzata da san Prosdocimo, discepolo di san Pietro. Il suo nome si trova nel Canone Ambrosiano già nei secoli V e VI. Appartenente a una distinta famiglia padovana, durante la persecuzione di Diocleziano, arrestata per la fede, fu condotta in tribunale; non riuscendo né con blandizie, né con minacce a farla apostatare, il giudice la condannò alla pena capitale, eseguita il 7 ottobre del 304. Il corpo della martire fu sepolto fuori del Pomerio, a oriente della città, nei pressi del teatro romano. Opilione, patrizio padovano, eresse a Padova una chiesa sul suo sepolcro – forse nel X secolo – e presso la chiesa sorse un monastero benedettino, nel quale l’abate Ludovico Barbo (1381-1443) fondò la Congregazione riformata di Santa Giustina, detta poi “Cassinese”. Dal 1919 a Padova è stato riaperto al culto un monastero benedettino dedicato alla santa martire.