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26/11/2017

San Siricio Papa

Succede nel pontificato a Damaso I nel 384, e fino a quel momento è soltanto diacono. La sua è un’elezione quasi plebiscitaria, perché a Roma lo conoscono bene: in gioventù è stato al fianco del papa come lettore, all’epoca il secondo e il più antico degli ordini sacri. Il lettore era incaricato di leggere davanti ai fedeli le memorie degli apostoli e gli scritti dei profeti, e in alcuni casi otteneva anche la facoltà di benedire pane e frutta. Siricio ha accompagnato Damaso anche nella disgrazia, quando è esiliato in Tracia dall’imperatore Costanzo. Un pontificato abbastanza lungo, quello di Siricio, soprattutto per quel tempo: quindici anni (384-399), durante i quali egli riesce a conferire nuova autorità alla Sede di Roma nel mondo cristiano. Lo si ricorda come autore delle prime Decretali, che erano lettere ai vescovi, recanti disposizioni generali, valide per tutta la Chiesa e impegnative per tutti i vescovi anche quando erano indirizzate materialmente solo ad alcuni. Preoccupazione immediata di Siricio: la riaffermazione dell’autorità del pontefice su tutta la Chiesa, immediatamente, senza avere al fianco alcuna sorta di vice. Si tratta infatti di cancellare ogni traccia o conseguenza della trovata di Costanzo imperatore che, dopo aver esiliato Damaso I, ha cercato di mettere in sede a Roma un ecclesiastico di nome Felice, quasi fosse un secondo pontefice. “L’apostolo Pietro in persona sopravvive nel vescovo di Roma”, così scrive papa Siricio al vescovo di Tarragona, in Spagna, e questo continuerà a riaffermare per tutto il pontificato. Siricio muore il 26 novembre 399 a Roma, e verrà poi sepolto nel cimitero detto di Priscilla.