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31/08/2018

San Raimondo Nonnato

Nonnato è un soprannome, che ricorda in mezzo a quale tragedia familiare Raimondo è venuto al mondo. “Non-nato”, ossia non partorito dalla madre viva, bensì estratto dal corpo senza vita di lei, morta prima di darlo alla luce. Pare che fosse di famiglia nobile, con alte parentele nell’aristocrazia catalana. Ma non abbiamo molte informazioni sicure sul suo casato né sulla sua vita. Nella sua Catalogna libera dalla dominazione araba, Raimondo vive i tempi della “Riconquista”, cioè della riscossa guidata dalla coalizione dei re di Navarra, di Aragona e di Castiglia, che lascerà infine sotto controllo arabo soltanto il modesto regno meridionale di Granada. Lui però non combatte in queste guerre. Verso il 1224 si arruola in un esercito tutto speciale: l’Ordine religioso della Mercede (detto anche dei mercedari), fondato pochi anni prima dal suo amico Pietro Nolasco, con uno scopo principale: il riscatto e la formazione religiosa degli schiavi nelle regioni spagnole ancora occupate dagli Arabi. Riscatto in senso letterale: i mercenari, infatti, pagano una somma per liberare gli schiavi e li riportano nei luoghi d’origine, dedicandosi pure all’assistenza e all’istruzione religiosa di questi infelici. Quando le guerre dei re spagnoli liberano gran parte del territorio, uno dei campi d’azione dei mercedari resta il Nordafrica, dove ci sono molti prigionieri in mano a capi locali. Raimondo va a stabilirsi in Algeria, ma lì viene fatto prigioniero. Si vuole impedirgli di parlare e predicare agli schiavi. Anche violentemente, pare gli mettano un morso che gli impedisce di parlare. Ritrovata la libertà, torna in Catalogna, dove l’avventura africana lo ha reso popolare. Gli si attribuiscono miracoli. Papa Gregorio IX nel 1239 lo nomina cardinale, chiamandolo a Roma come suo consigliere. Raimondo comincia appena il viaggio nell’estate del 1240, e già a Cardona, presso Barcellona, è bloccato da violente febbri, che troncano la sua vita a soli quarant’anni. Lì viene sepolto, in una chiesetta che diventerà santuario in suo onore, con un culto popolare che avrà la sanzione pontificia solo nel 1657 (inserimento del suo nome nel Martirologio Romano) e nel 1681 (estensione della sua festa a tutta la Chiesa). Date le condizioni in cui è nato, san Raimondo è considerato anche il patrono delle ostetriche.