San Petronio (che in latino significa: “di luogo pietroso”) fu vescovo di Bologna forse tra il 420 ed il 450. È menzionato da sant’Eucherio e da Gennadio, ma le notizie su di lui sono assai incerte. Non si sa neanche quando ne cominciò il culto ufficiale. Si sa solo che, rinunciando al potere terreno si fece sacerdote, e nell’esercizio del servizio episcopale rifulse per dottrina e per santità di vita.  Secondo una tradizione era cognato di Teodosio II. Divenuto vescovo di Bologna, avrebbe ricostruito la città distrutta per ordine di Teodosio I. Forse discendente della famiglia consolare Petronia, avrebbe dimorato in Gallia e ricoperto alte cariche civili prima della crisi religiosa in seguito alla quale abbandonò onori e potere. Petronio fu ordinato sacerdote dal vescovo di Milano. Morto il vescovo di Bologna, Felice, sarebbe stato il suo successore. I bolognesi, (che amano definirsi petroniani, in quanto il santo è loro patrono), gli hanno dedicato una grande basilica la cui costruzione iniziò nel 1390, e che è stata abbellita nei secoli da artisti di grande talento.