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31/01/2018

San Gimignano

Gimignano, vissuto nel IV secolo, fu vescovo di Modena forse tra il 344 e il 396, come successore di Antonio e predecessore di Teodulo (che è stato suo rappresentante nel 390 a un concilio regionale in Milano presieduto da sant’Ambrogio). Conosciamo giorno e mese della sua morte, 31 gennaio, ma non l’anno preciso. Abbiamo di lui solo notizie leggendarie, derivate dalla vita che di lui scrisse san Zeno. Si sa che ricondusse la Chiesa dall’arianesimo alla fede ortodossa. E poi che probabilmente incaricò il prete Aper di firmare la condanna di Gioviniano, nel sinodo milanese del 390. La devozione per lui a Modena è incominciata dopo la morte. Il suo successore Teodulo ha fatto costruire una chiesa sul suo sepolcro. I resti, nell’XI secolo, sono stati trasferiti nella nuova cattedrale. Il suo culto si è esteso anche ad altre località e, in Toscana, una illustre città ha preso il nome da lui: San Gimignano. La devozione dunque non è solo diffusa nel modenese e a San Gimignano, ma anche a Pontremoli e a Venezia, dove sorgeva una chiesa a lui consacrata, rifatta poi dal Sansovino, e ora abbattuta.