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31/07/2018

San Germano di Auxerre

Il suo funerale: un avvenimento mai visto. Muore a Ravenna dov’era giunto in missione; la sua bara, con scorta militare attraversa l’Italia centro-settentrionale, varcando poi le Alpi per raggiungere Auxerre, in Francia, sua sede vescovile. Un viaggio di cinquanta giorni fra gente in preghiera nelle città e nei villaggi attraversati: un segno della fama di Germano, ultimo vescovo di origine gallo-romana a Auxerre.  Viene da famiglia importante, e dopo studi nella città nativa, va a Roma per imparare il diritto. Tornato in patria, si dedica ad attività professionali e di governo che trovano un po’ discordi gli storici: sembra però che faccia passi importanti nell’amministrazione civile; e sposa una ragazza anch’essa di famiglia importante. Ma il 1° maggio 418 muore a Auxerre il vescovo Amatore, e tutti vogliono che a succedergli sia Germano. In due mesi si fa tutto. Germano e la moglie si votano a una vita di castità. Lui offre ai poveri i suoi beni personali, e il 7 luglio viene consacrato vescovo.
Compito primario è formare nuovi sacerdoti e missionari, che studiano nella casa vescovile. In particolare, provvede a istruire e a preparare un giovane arrivato già al tempo del suo predecessore: Patrizio, futuro evangelizzatore dell’Irlanda.
L’Impero romano spreme i sudditi con le tasse, per finanziare la difesa contro le invasioni, e Germano deve anche impegnarsi più volte contro l’avidità degli esattori. Lo chiamano in Armorica (oggi Bretagna) minacciata d’invasione dagli alani, guerrieri e razziatori originari dell’Asia Minore. Lui va a parlare col loro capo e riesce a scongiurare il disastro. Da Roma, papa Celestino I lo invia in Inghilterra per fronteggiare lo scisma provocato dal monaco britannico Pelagio. Fa due viaggi a questo scopo. Ma deve ritornarvi ancora, perché si vuole il suo aiuto contro gli attacchi dei pitti dalla Scozia, e dei sassoni arrivati dal continente. E qui ci sono giunti racconti fantasiosi sulle sue imprese: nella Pasqua del 430 egli avrebbe fatto vincere i bretoni solo spaventando il nemico con un fortissimo “Alleluia” gridato da tutti loro.
Nel giugno 448 Germano è a Ravenna, ora capitale dell’Impero d’Occidente, ancora per aiutare l’Armorica: il più valido difensore dell’Impero, il generale Ezio, di origine bulgara, governa anche tutta la Gallia, e tratta come ribelli gli armoricani, minacciando di farli invadere dai soliti alani… Ma è la missione che Germano non porta a termine, perché muore.
Ad Auxerre lo seppelliscono in un piccolo oratorio. Ma nel 545 verrà traslato nella basilica fatta erigere dalla regina Clotilde, moglie di Clodoveo; e nell’858 in un’altra basilica ancora, alla presenza di Carlo il Calvo. Nel 1567, durante le guerre di religione, il sepolcro è stato devastato, ma si è salvata una parte delle reliquie.