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"Le seguenti pagine raccontano la Rosa Vassallo che mi hanno fatto conoscere i documenti e i racconti delle persone incontrate nel lungo scavare e vagabondare per Piemonte e Liguria. Le scrivo nella speranza che i frammenti della sua storia possano aiutare credenti e non a comprendere meglio questo (nuovo) Francesco, sbarcato sorprendentemente - o per chi è cristiano "provvidenzialmente" - sul soglio pontificio in un momento tanto delicato. Ma le scrivo anche in omaggio ai milioni di donne che hanno generato e continuano a generare, nei modi più disparati, vita e speranza. E a formare, con pazienza, amore, amicizia, accoglienza, altri esseri umani, maschili e femminili. Di loro non sapremo mai né il nome né la vicenda. A volte ignoriamo perfino l'identità delle "grandi donne nascoste, forse fin troppo bene, dietro i grandi uomini". Se la storia, però, le ha fatte cadere nell'oblio, sono certa che Qualcuno lassù ha preso nota di ciascuna".
Per spiegare chi è stata e cosa ha rappresentato nonna Rosa bastano le parole del nipote, papa Francesco: “È stata lei a offrirmi il primo annuncio cristiano e insegnarmi a pregare. Mi ha segnato molto nella fede”.
Rosa Margarita Vassallo de Bergoglio, detta Rosina, era una donna forte e decisa, devota e attiva nella nascente Azione Cattolica. Aveva affrontato l’addio all’Italia (lei di Piana Crixia, nel savonese, e il marito Giovanni di Portacomaro) e la nuova vita in Argentina con la determinazione di chi sa di fare la cosa giusta e ha fiducia in ciò che l’attende. Anche perché contava su una fede autentica e profonda, che illuminava la via e il futuro suo, di suo figlio Mario e, in ultimo, di suo nipote Jorge, al quale, dopo che aveva ricevuto la vocazione, amava ripetere: “Il sudario non ha tasche”.
Basta questo per comprendere che impatto abbia esercitato sulla vita e lo stile di pontificato.
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