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L'autore partendo dalla costatazione della presenza del male nella realtà umana, afferma che né la filosofia, né la teologia e neppure la psicologia sono in grado di decifrarne il mistero. Suggerisce perciò di affrontare il male, di fronteggiarlo, guardarlo negli occhi; di intraprendere con esso e con tutte le idee del male che gli uomini si sono fatti, un dialogo. All'autore preme rispondere a domande molto concrete: come mi comporto di fronte al male che subisco? Come posso reagire quando il male mi colpisce? Come sto quando sono io a fare del male? Come reagisce la mia anima quando mi comporto male? Esiste in me una coscienza che mi avverte quando faccio qualcosa di male? Ci sono percorsi spirituali per sfuggire al male? Scopo del libro è proprio quello di offrire un aiuto spirituale.
Il Male. Una presenza quotidiana, che ci accompagna giorno dopo giorno. Il sottofondo (o, purtroppo, qualcosa di più) della nostra esistenza. Una realtà innegabile, ma difficilmente definibile. Ineffabile, tuttavia presente. Con la quale bisogna fare i conti.
Il libro di Anselm Grün, monaco benedettino e autore tra i più noti del mondo cristiano, è un sostegno, una sorta di guida spirituale. Che, però, non inventa niente: le soluzioni che propone sono quelle del cristianesimo, che conosce e affronta e gestisce e trasforma il male. Che lo vince, deprivandolo del suo potere distruttivo. E, come questo libro, dà speranza.
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